Delle rincorse

•Delle rincorse•
{che quell’istante prima di cadere in fondo somiglia parecchio all’istante prima di volare}.
Io prendevo sempre la corriera blu.
Anzi, molto più spesso la perdevo.
Quindi escogitavo tentativi per arrivare a scuola in altro modo (che i miei genitori erano già al lavoro).
Le scuole medie qui cominciavano alle nove, e la corriera passava alle 8 e 33 poi basta. Penso di averla persa un numero imprecisato di volte. Quella corriera blu.
Mi svegliava mio fratello, lui poi andava alla scuola elementare che iniziava alle otto, e io spesso tornavo a dormire per finire i sogni, e arrivavo alla fermata giusto in tempo per vedere il blu dipinto già dopo la curva. Mia nonna, la Nonnabis, aveva una vespa 125. E salire con lei era cadere. La faceva tutta in prima la strada. Massimo in seconda. Il problema poi era quando scalava e si impennava. E lo zaino faceva da traino verso l’asfalto.
Se no c’era mio nonno che aveva una campagnola. E salire con lui a volte era non partire proprio. Sì, perché la nonnaBis aveva la fregola di recuperare la corriera giacché avevo l’abbonamento pagato, per non dissipare inutilmente. Tante volte li ho visti partire da soli con il mio zaino per fare prima, giuro! Loro due, la campagnola e il mio zaino.
Spesso la soluzione era farmela tutta di corsa la strada. Erano solo cinque chilometri ma comunque abbastanza da far rimanere senza fiato. Per rincorrere il tempo.
Ecco. Oggi non devo più prendere la corriera, ma ancora mi ci trovo bene dentro a questo loop.
Ad aspettare le coincidenze, perderle e ad escogitare tentativi per raggiungerle comunque.
Era un augurio. Per voi.
Che non vi manchi mai la voglia di rincorrere quelle coincidenze che a volte scappano.
Che non vi manchi mai la voglia
•Delle rincorse•
Anche se a volte fanno rimanere senza fiato.
Anche se a volte non partono proprio.
Anche se a volte fanno cadere.
{che quell’istante prima di cadere in fondo somiglia parecchio all’istante prima di volare}
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