Ma quale buona scuola?

Ma quale buona scuola?

E niente qui basta aprire un social qualunque per scoprire che la scuola sta iniziando. È iniziata. Lo sanno tutti. O quasi. Pare che, gli unici a non essersene resi conto, siano proprio quelli preposti al suo buon funzionamento.

•Ho un problema nella testa, funziona a metà
Ogni tanto parte un suono che fa•

?La buona scuola è questa qua??

Sì, esattamente come il tormentone estivo mi risuona nella testa il tormentone della buona scuola. Mai nome fu più irriverente. Una presa in giro coi fiocchi.

Alzi la mano chi ha gli insegnanti assegnati. Anzi, facciamo prima, alzi la mano chi non si ritrova alle prese con supplenti di cattedre provvisorie, utilizzi ed assegnazioni altrettanto provvisori, graduatorie ad esaurimento e insegnanti prossimi all’esaurimento dei nervi per suddetti ritardi. Insegnanti con la valigia in mano in attesa di essere collocati nei capi estremi della penisola. Alunni con gli zaini sulle spalle in attesa di avere gli insegnanti. O con insegnanti (sempre provvisori) che, se va bene, cambieranno almeno sette volte già prima di Natale.

Va bene ci siamo scandalizzati per il fertility day. Siamo stati bravi. Possiamo scandalizzarci anche per questo però? Ce la possiamo fare #maqualebuonascuola ?

Toc toc, c'è qualcuno??
Toc toc, c’è qualcuno??

Aspetto di comprendere a cosa si addica l’aggettivo “buona”, e mi riservo un po’ di tempo per farlo. Nel frattempo la mia massima solidarietà va a tutti gli insegnanti, in questo clima di attese. Alle loro aspettative, alle loro valigie che aspettano di essere svuotate. Ma soprattutto al loro entusiasmo: vi prego non fatevelo mai mancare. Non permettete a questo sistema di vincere! Perché la vera risorsa siete voi: voi che state crescendo nuovi adulti. Fatelo bene. Fatelo col cuore in mano. Fatelo in modo che, se un giorno capiterà a questi nuovi alunni di vivere questa situazione paradossale di un sistema incapace di far fronte alla gestione ordinaria delle cose, loro sappiano ribellarsi nel modo giusto. Sappiano fare valere i loro diritti, e soprattutto il diritto all’istruzione. Il diritto alla conoscenza. Sappiano pretendere il buon senso delle cose! Non come noi che accettiamo tacitamente questo tutto. Che ci indigniamo per molto meno. Che ci preoccupiamo di abbracciare il non senso che ci servono su un piatto imbellettato di belle parole. Siate eroici! Salvate il nostro futuro. Io sono con voi. BUONA SCUOLA CARI INSEGNANTI. Fatelo voi questo miracolo:

La scuola non è riempire un secchio, ma accendere un incendio.
(William Butler Yeats)

E se vi sentite come Don Chisciotte , se vi sembra di lottare da soli contro ai mulini a vento, vi comprendo. Però ricordatevi che, anche se non avete la riconoscenza del sistema, avete di fronte le aspettative dei vostri alunni. Avete di fronte i loro occhi pieni di entusiasmo. Avete di fronte il futuro. Nessuno quanto voi. E quindi, prendo in prestito proprio le parole di Don Chisciotte, e ve ne faccio dono perchè possano essere, nonostante tutto, il vostro motto:

Ricorda, caro mio Sancho, chi vale di più, deve fare di più

Confido in voi. Siate eroici, siate cavalieri con le penne al posto delle lance.

Buona scuola a tutti!