Se vivere è destreggiarsi dentro a un copione allora meglio andare a lezione di Teatro

Se vivere è destreggiarsi dentro a un copione allora meglio andare a lezione di Teatro

Siamo tutti impegnati a recitare una parte. Perché vivere è destreggiarsi dentro a un copione in fondo, dove un po’ ci si adegua alla trama e un po’ si tenta di interpretarla. Ognuno a modo suo.
Ecco perché ho scelto di far seguire ai miei figli un corso di teatro. Perché le regole del palcoscenico sono le stesse della vita. Ne’ più ne’ meno. Il teatro mi pare quindi un’ottima strategia per:

  • prendere confidenza con la propria capacità di interpretare
  • imparare a farlo attingendo alle fonti inesauribili di cui, spesso inconsciamente, disponiamo.

Il teatro ha questo potere meraviglioso: insegna a giocare con le potenzialità umane, sia a livello psicologico, che fisico, che emotivo. È un addestramento alla vita. È familiarizzare con il possibile attraverso il paradosso dell’assurdo. È un’educazione alle emozioni e alla loro gestione.
È prendere confidenza con il fatto che, ogni giorno, ad ogni mattina, siamo i registi dei nostri gesti e possiamo imparare a gestirli, a indirizzarli. Che siamo padroni soprattutto delle nostre emozioni che spesso scaturiscono da sole, è vero, ma abbiamo noi in mano i fili per coordinarle al meglio.
Nel teatro c’è spazio per amplificare tutto questo e prendere coscienza, nella finzione, di ciò che nella realtà va in scena quotidianamente.
Ma soprattutto c’è modo di smussare quegli angoli che tutti abbiamo.

  • Chi è troppo timido può imparare a gestire l’impaccio trasformandolo anche in una risorsa, a non lasciarsi imbrigliare da esso.

  • Chi è troppo egocentrico può imparare a contenersi, a darsi un limite.

  • Chi è troppo emotivo può imparare a saggiare le emozioni, scoprirne il gusto e, una volta imparato a distinguerlo, ad assecondarlo con il controllo e la calma.

  • Chi fisicamente è un po’ disordinato può imparare a dare un po’ di ordine ai propri movimenti, a coordinarsi meglio nello spazio trovando una propria collocazione.

E tutto questo avviene attraverso il gioco, senza temere di perdere nulla.
Col teatro ci si abitua a prendere coscienza dello spazio. Sembra scontato? No. Prendete ad esempio tante persone e chiedete loro di muoversi liberamente. Vedrete che tenderanno tutte ad andare nella stessa direzione. Perché anche quando si ha tanto spazio a disposizione non è per nulla scontato saperlo gestire. Il teatro educa anche all’autonomia, a spostarsi e muoversi senza abituarsi ad andare dove vanno tutti!

Col teatro ci si abitua alla ricerca, attraverso la visualizzazione, attraverso l’esercitazione attiva alla capacità innata di immaginare. E l’immaginazione è un luogo caro, non solo per i bambini. È un luogo che può sempre accogliere, per alleggerire la noia di certi giorni, liberando dalla prigione della pesantezza del vero e dell’oggettivo. Ma attenzione perché l’immaginazione non è solo il vivere sulle nuvole, è anche e soprattutto imparare che quello è un luogo dove andare ma anche un luogo dal quale sapere tornare; e da lì si ritorna con intenti nuovi per dipingere a colori la propria realtà, senza subirla ma con l’entusiasmo di darle anzi nuove forme.

Quindi il Teatro per i bambini? Secondo me è davvero un’ottima idea. E anche per gli adulti, s’intende. Unadidue è al secondo anno e devo dire che ha imparato bene a gestire la sua grande timidezza. Resta timida e questa è anche una grazia, credo. Ma sa gestirla sempre meglio. Puntando con coraggio i suoi occhioni sul mondo. E duedidue, al suo primo anno, in compenso ha imparato a spiegarsi facendo scenette onomatopeiche anche per chiedere un bicchiere d’acqua.

Vi propongo anche una frase al giorno, per la settimana. Da appendere sullo specchio del bagno. Le ho assemblate arrangiando le parole del l’insegnante speciale dei duedidue, ascoltandola durante le sue lezioni. Eccole, provate a lasciarvi prendere per mano:

  • Lunedì: Se non capisci è lo stesso! È bello talvolta non capire
  • Martedì: Prova ad aprirti al mondo guardando dritto, alza il mento mentre cammini
  • Mercoledì: Non precluderti nuove possibilità per oggi. Lasciati stupire dalle cose banali. Metti più fantasia in tutto! Non limitarti, non c’è limite alla fantasia, non accontentarti
  • Giovedì: Mantieni pure un equilibrio precario, ma cerca di non cadere. Fissati una musica in testa e prova a danzarci sopra, anziché limitarti a camminare
  • Venerdì: Impara la lentezza, una delle cose più difficili al mondo. Parla, mangia, pensa lentamente
  • Sabato: Asseconda la libertà, qualsiasi pensiero riesca a illuminarti fallo subito. Se ci pensi troppo blocchi la fantasia. Non pensarci troppo, ecco
  • Domenica: prova a indossare una maschera con consapevolezza. E fingiti quello che vorresti essere. Usa la fantasia ma attieniti ai contenuti.

E mentre recitate i vostri giorni ricordatevi anche di questo:

Sono maschere tutte quelle paure che non vorresti avere.
Sono maschere tutte quelle parole che non vorresti dire.
Sono maschere tutti quei gesti che non vorresti fare.
•Ma tu tieni sempre sotto braccio la tenerezza. L’amore•

Così tutte quelle maschere non rimarranno altro che un gioco. Una rappresentazione.

E alla fine della rappresentazione, come in teatro, le vedrai chiaramente mentre abbandonano la platea.
E potrai anche applaudire.

Buoni giorni e buona settimana!