Avvento. Poesia qui

Avvento. Poesia qui

1 di 25

Sono sempre loro, i colori, anche nel grigio della pioggia.
Ma si erano confusi, mescolati.
Sono sempre loro, i colori, anche nell’arcobaleno.
Quando però, invece che confondersi, si erano stretti vicini in un abbraccio.
E allora li riconosci uno a uno.

È bello.

Distinguere il biscotto sciolto nel latte della mattina nel sapore, anche se si è così confuso da non vederlo più.

Sentire il profumo della cannella dentro ai biscotti, anche se si è così confuso da non essere più l’unico.

Ascoltare quelle parole belle che sono “ciao come stai” in mezzo alle trecentomila che si ascoltano, anche se sono così confuse da non avvertirle più.

Ricordarsi i colori nel grigio, anche se sono così mescolati e confusi da non distinguersi più.
Soprattutto è bello riconoscersi, anche se si è così confusi nel tram tram dei giorni da non trovarsi più.

E finisce che, come i colori, a stringersi vicini in un abbraccio ci si ritrova meglio.
Ci si localizza in quella geografia che scalda e ti rende visibile a te stessa proprio lì dove sei.


•Abbracciarsi. Per riconoscersi•
{come nell’Arcobaleno i Colori}


Così, senza aggiungere niente, inizia l’Avvento.

A fare posto. Spazio. Per riconoscere e riconoscersi.