La Lucidità

Temo che ormai, alla luce dei fatti di questi giorni, sia evidente che tra le CosePerse ci sia proprio la Lucidità. In questo subbuglio paradossale si è parlato anche di alcune novità che interesserebbero le famiglie in attesa.
Io sono inorridita dai provvedimenti che sono stati proposti in materia.
Cito: contributi alle neomamme per il 2013! Penso: dai, che spettacolo.
Leggo, e, in ordine sparso: mi meraviglio, rileggo, mi inc***o, mi faccio delle domande rispetto alle mie capacità di comprensione, rileggo ancora, mi inc***o ancora di più, penso che proprio non ci siamo.
Motivo??
Lascio dire a voi già solo a partire da questa frase:
“per cercare di “favorire il rientro nel mondo del lavoro al termine del congedo di maternità” il governo ha deciso di dare un contributo, bonus, alle neomamme, per poter pagare la baby sitter o l’asilo nido”
ora, uno potrebbe pensare: sì, è giusto che le mamme ritornino al lavoro e riescano a riconquistarsi la loro quotidianità. Il problema di fondo è che stiamo parlando del periodo compreso entro il primo anno di vita del bambino. Il governo ha deciso di dare un contributo, un bonus, alle neomamme, per poter pagare la baby sitter o l’asilo nido. Da utilizzare appunto entro l’anno del bimbo e da scontare all’aspettativa facoltativa al 30% della quale le madri potrebbero godere: testualmente
“Le donne che otterranno il contributo dovranno rinunciare al congedo facoltativo successivo alla maternità obbligatoria”.
Ma dico ma siamo matti? Scusate, ma non sarebbe opportuno anziché favorire un rientro anticipato delle donne al lavoro, agevolarle perché possano covare per bene i loro cuccioli almeno nel primo anno di vita? Non sarebbe preferibile che le agevolazioni avvenissero nel senso contrario?

Proseguendo poi leggo:
“Ci sarà un’unica graduatoria nazionale e un click day (una giornata per presentare la domanda tramite il web). La precedenza verrà data a chi ha il valore più basso per l’Isee (indicatore che misura la “ricchezza” delle famiglie), e a parità di essa varrà l’ordine di presentazione della domanda”.
Ce le vedete voi queste neomamme alle prese con le ragadi, la mastite, il sonno inesistente, i punti doloranti, le occhiaie verde rame, alle prese con il click day???
E in ultimo, in ordine di citazione e non di importanza, l’ultima chicca riguarda la parità dei sessi: il congedo parentale obbligatorio per i padri! Quello che, secondo il mio umile criterio, consentirebbe di fare un passo verso la reale equità! Immaginiamoci solo un datore di lavoro che si trova di fronte il curriculum di una 30enne con le tube operative prive di fiocchetti e di un 30enne in pieno sviluppo cognitivo. Ovvio che, sulla base delle attuali condizioni, opta per il secondo. Sto rilevando un’ovvietà! Ma se, ad oggi, il congedo parentale fosse obbligatorio anche per i padri, immaginiamo anche solo per 3 mesi anziché per 5 mesi come per le mamme, ecco che le carte cambierebbero realmente! Si partirebbe dallo stesso punto, o quasi. Non con il vantaggio di 20 km per il sesso maschile!
E cosa propone la nostra avanzatissima Riforma? Cito:
“Vengono fissati dei limiti anche per quanto riguarda il congedo dei papà. Un giorno di permesso sarà obbligatorio e pagato al 100%. Altri due giorni pagati al 100% potrebbero essere concessi ai papà, ma solo se le mamme rinunceranno a due giorni della loro maternità obbligatoria, in modo da non gravare ulteriormente in modo economico allo Stato.
Quindi, cari papà, volete godervi i vostri cuccioli? Tenete da parte delle ferie. Oppure scappate dai giorni del puerperio salvandovi nella rete del nostro avanzatissimo sistema Lavoro. Quindi, cari papà, state tranquilli che anche se avete una collega sveglia e in gamba non dovete preoccuparvi, prima o poi resterà incinta e la sua “carriera”, o presunta tale, subirà un collasso vertiginoso. Quindi, cari futuri papà, state tranquilli che il vostro curriculm avrà sempre una posizione di rilievo rispetto quella dell’altra buona arte, presentata da future mamme!!!
E chiudo. Alla fine sono certa che LORO abbiano bisogno sì di latte. Ma soprattutto di Tempo. Del nostro Tempo. PRENDIAMOCELO, anche se non vogliono darcelo!
