Sul tema della moda

Sul tema della moda. Impossibile per me essere sul pezzo. E come faccio ad aggiornare il mio database? Non sono ancora riuscita.
Il problema nasce dal fatto che ho questa abitudine ingestibile di vestirmi di emozioni. Cioè ecco io non riesco a indossare qualcosa e punto. In ogni capo cerco una storia. Per riuscire a sentirmici ben calata dentro deve attaccarsi, in qualche maniera, ad un più o meno remoto ricordo capace di restituirmi gioia, o a un pensiero futuribile capace di altrettanto.
Per esempio io adoro le righe. Non so se siano o meno di tendenza. Io le adoro per il semplice fatto che mi ricordano il pentagramma. Oppure adoro la salopette. Per il semplice fatto che mia mamma, quando ero piccina, la indossava spesso. E per me incarna la perfezione a prescindere.
E poi niente mi serviva una borsa. Che interpretasse il mio attuale pensiero orientato al rosso delle ciliegie che devono ancora nascere, ma che aspetto con trepidazione {Come tutto quello che deve ancora arrivare, ma che arriva senz’altro}.
Capace anche di raccontare la comodità dei giorni che non trovo sempre, rimandando al jeans della salopette della mia mamma {di quando con lei mi sentivo sempre e comunque comoda}.
Poi volevo che mi raccontasse del mio bisogno di correre forte forte forte. Non per scappare, no. Per rincorrere un po’ come fa il leopardo. {Perché vorrei correre dentro ai miei giorni senza fuggire, verso quello che deve ancora nascere}.
Ecco. Allora mi sono fatta questa borsa così. E anche se mio fratello, che di moda s’intende trasversalmente, *Abbi Fede*, mi ha detto: “stupenda Giordy. Mi raccomando però usala al massimo per andare a raccogliere i radicchi nel campo”. Ecco, invece temo che la userò tutti i giorni almeno fino all’arrivo delle ciliegie. Poi vedremo… {Che mi sa che il database ormai non si aggiorna più}