Sulla verità delle cose

Sulla verità delle cose

Ho rilevato una tendenza. Qui. Sui social.

Ma anche qui. Nella vita.
Una ostinata urgenza a cercare di capire cosa sia vero e cosa no.

<Questo sentimento non è spontaneo. Questa persona è artificiosa. Questa foto è costruita>


Forse questo avviene perché siamo circondati da una effettiva mistificazione del reale. Non solo nelle immagini. Nei bisogni. Nelle esigenze. Si ha la percezione che tutto venga distorto e manipolato al fine di convogliare sempre verso una call to action. E se prima si entrava in un teatro aspettandosi una messa in scena e accettandola in quanto tale, ora va in scena il quotidiano; l’esercizio pare essere quello di comprendere dove stia la verità e dove la commedia. Allora volevo dirvi la mia.

Ma alla fine: che importa saperlo? È pur bello sedersi dentro ai giorni come se si fosse su una poltroncina rossa di velluto. A teatro. Se qualcosa smuove in positivo allora poco importa se sia vero o meno. E starci dentro serenamente, senza arrovellarsi ma usando solo l’intelligenza delle impressioni, resta un prezioso rimedio alla vita #duepuntozero, ma anche alla #vitapunto

Perché in fondo, ne sono certa, la verità non è mai una sola. E soprattutto «così è se vi pare».

Resta di gran lunga più fruttuoso orientarsi alle emozioni che non alla verità

#Pirandellodocet