Avvento. Low cost emotion

Avvento. Low cost emotion

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E come è andata?
Tu sei nata.


Ed è stato un “parto” cesareo.
Da lì sei partita tu, e io pure.
❤️
Ho sentito sempre troppe storie di traverso sul cesareo. E anche tu eri di traverso, proprio. Podalica.
Era oggi e mi volevano rimandare a casa perché forse ti mettevi in posizione ed ero “solo” alla 38^ settimana.
Ma a me restava quel dubbio che tu decidessi di nascere messa così, e restavano anche i 55 km per raggiungere la maternità. Già mi vedevo a spingerti fuori doppia su un ponte sospeso nella Statale.
Poi un cambio turno e un medico che mi ha guardato attraverso la comprensione dicendomi: “per me ci sono le condizioni per un cesareo”.

Lo sai che è stato un attimo stupendo?
Che ne ha generati altri milioni a cascata.


Ero sdraiata, con le braccia a formare una croce.
Ridevo.
Forse era l’adrenalina, la mia insieme a quella che mi hanno passato nelle vene.


O forse era la Vita che quando si moltiplica si attacca dappertutto e fa ridere punto.


Si attacca dappertutto come la porporina, quella dei lavoretti del Natale, che te la ritrovi tra i capelli, nelle mani, sul tavolo, in terra, dappertutto. Non la gestisci più.
E non la gestisci più nemmeno la Vita quando arriva davvero. «Ecco la testa».


E io ad aspettare di restare senza fiato per il dolore, intrappolata ancora dentro quella storia già vista due volte a sentirmi dire «spingi». A volermi abbracciare, per tutte le paure legate lì insieme a me.
“Ecco Arianna”.


E io a restare senza fiato, ancora, ma per la gioia.
Che partorire è restare senza fiato punto.

Quando ti ho abbracciata, la prima volta, l’ho fatto con gli occhi.

Perché avevo le mani legate.


Ad abbracciarti con gli occhi talmente bene che ho potuto riconoscerti, dentro quando non eri che un pensiero a gonfiarmi il ventre e il cuore.


A guardarti senza trovare parole che restino.
Che partorire è restare senza parole punto.

Ma tu resti.
Che il tuo arrivo lo porto tatuato sulla mia pancia.
L’unico tatuaggio che ho.
La tua particina sul mondo: a forma di sorriso proprio come Un sorriso infinito.
Lì dove tu resti, per sempre, nel mio sempre.

Nel giorno 11 di Avvento allora ci metto la Vita punto.

Tu.