Avvento. Facciamo che rallentiamo

Avvento. Facciamo che rallentiamo

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“Allora hai finito?”
“No nonna. Aspetta un attimo”
“Vai a mettere su il minestrone che viene tardi”
“Sì nonna, porta pazienza, appena ho finito ci vado”
“Sei troppo lunga: il minestrone deve cuocere e non gliene frega niente della pazienza”
“Nonna guarda che il minestrone per me può metterci tutto il tempo che vuole. Con tre figli la fretta del minestrone non mi spaventa, mi fa un baffo proprio”
“Eh altro che baffi! Con i tuoi tempi a me viene la barba proprio. E la Marietta allora che ne ha fatti quattordici di figli?”
“Eh chissà che barba lunga avrà avuto questa Marietta”
“Ce l’ha sempre avuta la barba sì, una volta ce l’avevano tutte le donne, ma oggi non ce l’ha più nessuna. Perché ci vuol tempo a farla crescere, e di tempo voi non ce ne avete più. Allora sbrigati!”


In questo tempo qui io dovevo asciugarmi i capelli.
E avevo iniziato a farlo per bene, tentando pure di dargli una piega che avesse un senso.
Poi, col metronomo di mia nonna, ho finito per asciugarli a testa in giù per via di concludere.
Che alla fine sembravo uscita direttamente dall’asciugatrice.

E così sono ancora!
😅


Rallentare il ritmo è una faccenda davvero complessa oggigiorno.

Dopo esserci impegnati a far correre tutto più veloce, la lentezza è una roba che non si capisce bene se sia perdere tempo o se sia una grazia.


Che a volte anche le scene romantiche dei film, nonostante siano manciate di istanti soltanto, vanno troppo lente per i tempi che occorrono, figuriamoci nella realtà.


Ma lento resta il tempo che consente il respiro ampio. E se si respira ampiamente gli angoli della bocca convergono verso l’alto. E se gli angoli della bocca convergono verso l’alto si sorride.


Il sorriso è lento.


Allora nel giorno 9 di questo Avvento ci vanno queste parole:


Provaci a rallentare un attimo.
Secondo me la lentezza ti farà sorridere.


{O farà sorridere quelli che ti vedranno con la barba}
❤️