Dell’attingere alla gioia

Quali sono le cose che ti regalano gioia?

Nei momenti di massima lucidità bisognerebbe compilare un breve elenco stagionale a cui attingere al bisogno.
Tanto per avere sempre alla portato di mano rimedi facili.
Nel mio elenco:
- Le mondine (o caldarroste), rigorosamente fatte nel camino, da covare, pelare e mangiare tingendosi di nero polpastrelli e bocca.
- Le erbe aromatiche recise all’aperto da sbriciolare tra le dita.
- La pasta frolla cruda da modellare e da assaggiare abbondantemente.
- I tubetti dei colori da mescolare e annusare.
- Un’amica da chiamare e consolare consolandosi.
- La neve da aspettare per essere sicuri di fermarsi un attimo.
- Una tenda da scostare per guardare fuori e essere certi di intravedere quello scorcio che già si conosce ma un po’ diverso.
- Un bel libro sul comodino da iniziare e leggere l’ultima parola dell’ultima pagina, poi pensarla a lungo e immaginarsela dentro ai giorni.
- Un paio di ciabatte morbide da indossare e scaldare i passi che ancora restano.
- I bacini dati ai bimbi mentre dormono, che fanno pure pensare a quelli che non ricordo ma che senz’altro ho ricevuto.
Ecco. Stasera le castagne hanno fatto il loro dovere. E con i polpastrelli ancora neri sento tutta la gioia che mi occorreva!