L’insostenibile pesantezza delle Essere mamme

Vero?
Sì verissimo. Le mamme sono pesantissime.
Il tentativo di avvicinarle è un’ardua arrampicata piena di impervie vicissutudini. E lo dimostra il lento e inesorabile allontanamento delle stesse dal mondo delle •senzaFigli•.

Quello delle amicizie dove prima si pescava a ogni occasione, ad ogni imbrunire dei giorni perpetui {il riferimento è a prima dell’anno Zero in cui, per altro, si era convinte di essere sovraccaricate di impegni. Che invece poi, dopo l’anno zero, ci si ritrova a chiedersi cosa c.zo si faceva dalla mattina alla sera – ma questa è un’altra storia}.
Poi niente: il buio.

Di queste grandi amicizie ante figli è rimasto traccia solo nei contatti della rubrica. Ma lo capisco.
Quando una Senzafigli deve telefonare a una amica Mamma immagino che succeda una cosa di questo tipo:
prima ci pensa almeno ottomila volte, poi rimanda a Natale (siamo circa a fine gennaio) così prende due piccioni con una fava e le fa pure gli auguri. E sapete perché?
Perché ha il fondato timore che nel conversare a lungo con lei le venga il latte. Sì proprio che le venga la montata lattea anche se non hai nessun pargolo che risponda a tale esigenza nemmeno nel più remoto dei suoi pensieri.
Non prendiamo neanche in ballo l’ipotesi di uscirci eventualmente a cena per due chiacchiere con l’amica Mamma. Perché, prima ancora di fissare la data, la SenzaFigli ritiene utile comprare un due o tre litri di Maloox, e quindi va in farmacia e investe quei due soldini così.
Poi ci prova e ci sono tremila variabili da incastrare (stasera Gino è noioso, domani ho il controllo pediatra alle 11 e credo che mi serva tempo per metabolizzare, giovedì prossimo Gino fa 67 settimane e proprio non me la sento di lasciarlo solo, venerdì è l’anniversario di quando ho saputo di aspettare Gino e credo che sia meglio stare con lui, ecc…) e quindi ci ripensa, e decide piuttosto di usare il Maloox in occasione della festa patronale del Paese (dove il menù è a base di maiale in ogni salsa); decide addirittura, piuttosto, di andare lì in compagnia dello zio Mario.

Ma come biasimarla? Che almeno sia valsa la pena di abusare di Maloox per il troppo mangiare e non per lento sovraaccumulo di acidi dello stomaco dovuto ai racconti, pieni di minuziosi dettagli, dell’amica Mamma sul parto.
Anche no ti prego.
Ma figuriamoci se non capisco tutte queste cose. Senza aggiungere i vari casi in cui poi, finalmente, la SenzaFigli e l’amica Mamma escono insieme per una pizza:
Caso A «no scusa un attimo ho una chiamata importante; pronto!!?? Ha fatto la cacca????!!! Ma che bellissima notizia! E di che colore era? Quanta? Riesci a tenermela?»
Caso B «è mio marito, scusa. Rispondo un attimo. Pronto??? Come? Non riesci a calmarlo? Da quanto piange? Due minuti? Arrivo subito. Scusami tanto, continua pure a mangiare la pizza da sola. Sentiti libera. È un’emergenza, devo andare. Sarà per la prossima volta».
Insomma detto e ridetto.
Dimostrato.
Le Essere Mamme sono pese in maniera intollerabile.

Ma io ci provo. Provo questa apologia ancora una volta.
Perché a me piace tanto tentare di difendere gli indifendibili.
Care SenzaFigli pensate nell’ordine che, se vi sforzerete di uscire con l’amica Mamma, vi accadranno certamente queste bellissime cose:
A. L’amica mamma vi leverà con amore i *pelucchi* sul maglione.
B. L’amica mamma vi restituirà un senso infinito di leggerezza e quando tornerete a casa apprezzerete come non mai il vostro silenzio e il vostro bel dormire.
C. L’amica mamma vi solleticherà, solo guardandola, l’idea deposta da tempo di farvi tre giorni alle terme già questo week end.
Insomma. Capisco tutto. Ma fatela questa buona azione: fatela quella telefonata. Mandate quel messaggio.
Tentate di portarla a mangiare una pizza.

La sua pesantezza sarà proporzionale alla vostra leggerezza. Tutto dopo vi risulterà molto più semplice. È terapeutico, credetemi.
Un facile rimedio low cost!
{e comunque attenzione perchè il passaggio da Senza figli all’Essere mamma pare capiti a molte}